Prima e dopo la cerimonia: dove nasce il racconto di un matrimonio

L’arrivo, l’attesa, gli sguardi

C’è un momento preciso, sospeso nel tempo, in cui tutto sta per iniziare ma ancora non è successo nulla. Lo sposo arriva per primo, sistema la giacca, stringe mani, accoglie gli ospiti. Gli amici iniziano ad arrivare, i genitori si emozionano, gli sguardi si incrociano. C’è chi si abbraccia dopo mesi, chi aspetta fuori con un fiore tra le dita.
È la mezz’ora prima della cerimonia, e per me è un piccolo mondo a parte: autentico, silenziosamente pieno di significato.
Nel matrimonio di Agnese e Riccardo, celebrato nella bellissima chiesa di Fimon a Vicenza, tutto questo è stato particolarmente intenso: Riccardo accoglieva ogni ospite con un sorriso, mentre la luce morbida di un pomeriggio nuvoloso illuminava gli sguardi già raggianti di tutti i presenti.
E poi l’arrivo di Agnese: gli sguardi si accendono, i mormorii si fermano, l’aria si carica di emozione.
È il momento di entrare, da lì a pochi istanti ci sarà il “sì”.

Uscire dalla chiesa e ritrovarsi insieme

Subito dopo la cerimonia, qualcosa cambia, l’attesa finisce, comincia la festa.
Riccardo e Agnese escono mano nella mano tra petali, riso e applausi. La tensione si scioglie, l’atmosfera diventa leggera, quasi impalpabile. È il momento delle congratulazioni, degli abbracci, delle prime risate.
Questa mezz’ora dopo il “sì” è forse uno degli istanti più autentici della giornata:
chi si emoziona, chi si diverte, chi cerca lo sguardo degli sposi solo per dire “sono felice per voi”.
L’amore si espande, si condivide, si vive.

Un tempo fragile da non trascurare

Queste due mezze ore, prima e dopo la cerimonia, spesso passano inosservate, ma sono piene di piccoli grandi dettagli che meritano di essere custoditi.
Per me, fotografare un matrimonio significa anche dare valore a questi momenti invisibili ma essenziali.
Perché è qui che la giornata prende forma, senso e memoria.

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